Il boom dello junk food importato dal continente americano ha allettato per anni i palati di molti promuovendo abitudini alimentari che si coniugano con uno stile di vita frenetico e a volte sedentario.
Questi alimenti così pieni di grassi saturi, insieme a uno stile di vita sedentario (se consideriamo anche i lavori svolti in ufficio), hanno causato una maggiore incidenza di patologie cardiovascolari e obesità.
Anche l’Italia, emblema della dieta mediterranea, si è lasciata affascinare da questo stile alimentare ed è per questo che negli ultimi anni sempre più persone stanno riscoprendo il piacere di un’alimentazione e di uno stile di vita più sani.
Allora vediamo cos’è la dieta mediterranea e perché si conferma come uno degli stili alimentari più salubri e apprezzati al mondo.
Cos’è la dieta mediterranea?
Il concetto di dieta mediterranea definisce le tradizioni e le abitudini alimentari degli abitanti dei paesi che si affacciano sul bacino Mediterraneo come l’Italia e la Grecia.
Si tratta diun argomento che ci riguarda da vicino e su cui sono stati fatti numerosi studirelativi soprattutto allasua influenza positiva nei soggetti che la seguono, migliorandone la qualità della vita.
Il concetto così come lo conosciamo oggi è stato canonizzato dal biologo e fisiologo statunitense Ancel Keys che col suo celebre “studio dei sette paesi” (Seven Country Study) volle indagare l’incidenza delle malattie cardiovascolari nei vari paesi.
Egli prese in esame i 7 paesi da continenti diversi e quel che venne fuori dalla sua ricerca fu la diffusione di tali patologie era minore in paesi come Grecia e Italia e si registrava una maggiore longevità formulando così l’ipotesi secondo cui sarebbe stata l’alimentazione tipica di questi paesi a determinare una qualità di vita migliore.
Rispetto ai paesi del nord Europa o agli Stati Uniti, l’alimentazione dei paesi del Mediterraneo e in particolare quella delSud Italia risultavano prive di grassi saturiin quanto l’unica fonte “grassa” era l’olio extra vergine di oliva.
Tale ricerca risale agli anni ‘50 e quindi in pieno dopoguerra, periodo in cui l’indigenza portava la gente a consumare i cosiddetticibi poveri, che si sono rivelati unaveraricchezza per la salute.
Emerse quindi che tra le popolazioni del sud venivano consumati prevalentemente cibi come i cereali integrali, legumi, frutta,verdura, pesce e quantità veramente ridotte di carne.
Col tempo, purtroppo, le abitudini alimentari di una volta sono andate in parte perse, ma al giorno d’oggi sembra essersi risvegliata la coscienza di molti che hanno deciso di seguire un regime alimentare più salutare riportando in vita le tradizioni.
L’importanza della dieta mediterraneaè ormai assodata ed è per questo motivo che tale regime alimentareo, ancor meglio, stile di vita, nel 2010 è stato riconosciuto e inserito dall’UNESCO nella Lista dei patrimoni culturali e immateriali dell’umanità.
Il cibo inteso come medicina preventiva
Tra i principali benefici di una dieta come quella mediterranea troviamo la capacità di prevenire eventuali patologie croniche come l’obesità, il diabete, l’ipertensione e malattie cardiovascolari e neurodegenerative.
In questo senso, tale dieta può essere considerata come una medicina preventiva che, se coniugata ad uno stile di vita sano e attivo, può determinare una salute migliore e una maggiore longevità.
Linee guida della dieta mediterranea
Uno stile alimentare del genere si compone di tutti quei cibi tipici siciliani che rientrano nel presidio slow food e che hanno fatto riscoprire quelli che sono i piatti più apprezzati della cucina italiana.
Parte integrante della dieta mediterranea è la cosiddetta piramide alimentare che si presenta come un graficoche racchiude ogni alimentoche caratterizza una dieta sana e bilanciata.
Alla base della piramide sono inseriti i cibi da consumare più spesso e in maggior quantità come frutta, verdura, legumi, cereali e derivati, olio evo e frutta secca col guscio.
Al centro della piramide si trovano gli alimenti di origine animale da non consumare giornalmente, ma comunque più volte a settimana e si tratta di pesce, carni bianche e formaggi mentre le carni rosse e le uova si dovrebbero assumere con più moderazione.
Al vertice della piramide troviamo poi gli alimenti da consumare moderatamente come il vino (che in piccole dosi dà benefici), gli zuccheri contenuti in dolci, le salse e i grassi animali come il burro.
Le porzioni da rispettare possono essere così sintetizzate:
- Fino a un massimo del 60% dovrebbe essere costituito da Glucidi (provenienti principalmente da carboidrati complessi comepasta, pane integrale, riso, etc.),
- 15% di proteine;
- 25-30% devono esseregrassi insaturi come quelli dell’olio d’oliva.
Il ruolo dei grani antichi nella dieta mediterranea
La Sicilia, trovandosi nel cuore del Mediterraneo, rappresenta un ottimo esempio di un’alimentazione bilanciata, grazie ai prodotti tipici siciliani.
Lacucina sicilianao meglio l’arte culinaria siciliana attinge le sue materie prime dal mercato agroalimentare e ittico locale rendendo le ricette fresche edesclusive.
Se osserviamo la piramide alimentare si fra presto a capire come lariscoperta deigrani antichi siciliani possa diventare possa essere un toccasana per la salute di ognuno.
Questi grani con cui si produce un’ottima farina integrale sono noti per la presenza di glutine buono, privo di frammenti tossici econproteine importantissime per il nostro organismo.
Non tutti sanno che a meno non si soffra di celiachia, è altamente sconsigliato rimuovere il glutine dalla propria alimentazione poiché questo potrebbe causare innumerevoli scompensi e una maggiore sensibilità al glutine stesso.
Questi cereali integrali sono inoltre una fonte di carboidrati complessi, di minerali, di fibre e vitamine del gruppo B: ottimi alleati nella prevenzione del rischio di cardiopatia ischemica, ipertensione, obesità, diabete, alcuni tipi di tumori e dell’infiammazione sistemica.
I benefici della dieta mediterranea e degli alimenti che la costituiscono sono riconosciuti dalla comunità scientifica e dovrebbero essere presi d’esempio da un maggior numero di persone.
In fondo non si tratta semplicemente di una dieta, ma di uno stile di vita che, oltre a garantire innumerevoli benefici per la salute, accresce la convivialità e l’allegria in tavola.
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